lunedì 23 maggio 2016

"QE FOR PEOPLE" E' UN DIRITTO

Cercheremo ora di analizzare che cos'è il Quantitative Easing for People di cui si parla da qualche tempo e se è possibile realizzarlo alla luce del TFUE, Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea.

La campagna Quantitative Easing for People è nata in Inghilterra per iniziativa di Positive Money e dell'IMMR, International Movement Monetary Reform www.qe4people.eu, che in Italia viene portata avanti dal'associazione Moneta Positiva www.monetapositiva.it.

Letteralmente Quantitative Easing for People significa denaro per la gente, ma nella sua definizione più allargata può essere inteso come creazione di denaro per essere utilizzato per i cittadini o direttamente o attraverso lo Stato, immettendolo direttamente nell'economia reale per risolvere i problemi legati alla crisi economica.

Questa proposta nasce dalla constatazione che le precedenti soluzioni adottate dalla BCE non sono riuscite a raggiungere il mandato primario di preservare la stabilità dei prezzi, che è stato conferito all’Eurosistema dal Trattato che istituisce la Comunità europea.
Tale mandato, come spiega la BCE in questo documento, è considerato il principale obiettivo dell’Eurosistema per validi motivi economici. Si fonda sulle esperienze del passato ed è confortato dalla teoria economica e dalla ricerca empirica; queste ci insegnano che, mantenendo stabili i prezzi, la politica monetaria contribuisce in modo significativo al benessere generale, e in particolare al raggiungimento di elevati livelli di attività economica e occupazione.
Nel 1998 il Consiglio direttivo della BCE ha voluto chiarire l’obiettivo di preservare la stabilità dei prezzi, che il Trattato attribuisce all’Eurosistema, dandone la seguente definizione quantitativa: “un aumento sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) per l’area dell’euro inferiore al 2%. La stabilità dei prezzi deve essere mantenuta in un orizzonte di medio termine”. Inoltre, nel maggio 2003 il Consiglio ha precisato che, nel quadro di tale definizione, si prefigge di mantenere l’inflazione su livelli inferiori ma “prossimi al 2% nel medio periodo”.

Per cercare di raggiungere il mandato primario di preservare la stabilità dei prezzi, visto che in realtà siamo in situazione di deflazione, cioè inflazione addirittura negativa, la BCE ha cercato in questi ultimi anni di adottare soluzioni che a suo parere avrebbero aumentato la quantità di denaro in circolazione nell'economia reale e quindi generato un aumento dell'inflazione fino al raggiungimento dell'obiettivo principale del 2%.
In realtà il Quantitative Easing, i continui prestiti alle banche e gli interessi negativi, non sono riusciti e non riusciranno a raggiungere l'effetto voluto.

Cerchiamo prima di tutto di capire chi ha il diritto a ricevere il cosiddetto "signoraggio monetario", la cui definizione troviamo nel sito della Banca d'Italia (signoraggio):
Per signoraggio viene comunemente inteso l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta … Oggi, quindi, il signoraggio viene percepito in prima battuta dalle banche centrali, le quali tuttavia lo riversano poi agli Stati, titolari ultimi della sovranità monetaria … Nel caso specifico dell'area dell'euro l'emissione delle banconote è assegnata alla BCE in concorso con le BCN. Il "reddito monetario" di ogni singola BCN è definito come il reddito annuo che essa ottiene dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e dei depositi costituiti dagli enti creditizi. Questo è trasferito alla BCE e da questa ridistribuito alle BCN sulla base della loro partecipazione al capitale della BCE. Le BCN, a loro volta, lo fanno affluire ai rispettivi Stati una volta dedotte le spese di funzionamento ed effettuati i necessari accantonamenti.

Affermare che gli Stati nell'euro sono i "titolari ultimi della sovranità monetaria" è un controsenso, perché il significato di sovranità monetaria dovrebbe essere più ampio : "In diritto costituzionale per sovranità monetaria si intende il diritto o potere da parte di un soggetto giuridico (tipicamente uno Stato) di emettere o stampare moneta in linea con le sue scelte di politica monetaria (la proprietà e/o la gestione del bene monetario e del soggetto delegato ad emettere/stampare moneta).

In realtà sappiamo tutti che nell'Eurozona il potere di emettere o stampare moneta non è più degli Stati, ma decisione esclusiva ed indipendente della BCE, che quindi, pur non percependo il "reddito monetario", è in realtà titolare sostanziale della sovranità monetaria.

L'intervista a Peter Praet, membro del Comitato esecutivo della BCE, rilasciata a Ferdinando Giugliano e Tonia Mastrobuoni il 15 marzo 2016 per il quotidiano "La Repubblica", contiene una affermazione straordinaria sul signoraggio monetario e su chi ne ha diritto.
Riportiamo la domanda e risposta pubblicata sul sito della BCE (questa la versione integrale in inglese http://www.ecb.europa.eu/press/inter/date/2016/html/sp160318.en.html) :
Ma in linea di principio la BCE potrebbe stampare assegni e inviarli alla gente?
Sì, tutte le banche centrali possono farlo. È possibile emettere moneta e distribuirla alle persone. Questo è "Helicopter Money" (ndr letteralmente Denaro dall'elicottero). L'Helicopter Money darebbe alla gente una parte del valore attuale netto del signoraggio futuro, il profitto che si realizza sulle future banconote. 
Questa dichiarazione di Peter Praet è rivoluzionaria perché chiarisce specifica chiaramente e ribadisce ciò che tutti stiamo dimenticando, e cioè che la sovranità monetaria spetta allo Stato che ci rappresenta, ma che in realtà spetterebbe a noi cittadini.
E che quindi dare i soldi ai cittadini equivale ad anticipare loro una parte del signoraggio futuro, cioè il "reddito monetario" che si realizza sull'emissione delle banconote.
Questa affermazione chiarisce finalmente di chi è la proprietà della moneta all'atto della sua emissione, e soprattutto che la percezione di questo reddito sotto forma di Quantitative Easing for People è un nostro diritto e non una concessione della Banca Centrale Europea.

La successiva rettifica della Banca Centrale Europea, vedi http://www.wallstreetitalia.com/bce-gela-mercati-fermo-no-a-helicopter-money/, non ha smentito questa affermazione di Peter Praet sul diritto dei cittadini a ricevere denaro direttamente nelle proprie tasche, ma si è limitata a dichiarare che l'ipotesi di un Quantitative Easing for People non è attualmente in discussione sul tavolo della BCE.
Questo nonostante si possa facilmente dimostrare che questa soluzione potrebbe davvero risollevare le sorti dell'economia, facendo raggiungere l'obiettivo programmato del 2% di inflazione, molto meglio di quanto non stia facendo il Quantitative Easing.

Quantitative Easing for People non significa necessariamente dare i soldi direttamente nelle tasche dei cittadini, ma più semplicemente darli agli Stati che possano utilizzarli direttamente nell'economia reale, a vantaggio di tutti i cittadini.
Questa soluzione è possibile all'interno dei trattati attuali per diversi motivi :
- la creazione di denaro per essere utilizzato direttamente senza essere prestato esiste ed è la creazione di moneta metalliche da parte dello Stato, che deve essere autorizzata come quantità dalla Banca Centrale Europea (art.128 del TFUE), ma che è sempre possibile anche per monete di valore superiore a 2 euro (vedi la Finlandia o la Germania che hanno coniato monete da 5 euro);
- il TFUE non parla mai della possibilità di emettere di "biglietti di stato" in euro, che potrebbero essere sempre emessi dallo Stato e che sono spendibili direttamente senza la necessità di prenderli in prestito pagando interessi;
- il TFUE vieta "la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia" (art.123), ma non vieta la creazione di moneta elettronica ed il suo accreditamento nel conto corrente degli Stati aperto presso le Banche Centrali Nazionali.

In definitiva, il Quantitative Easing for People, inteso come creazione di denaro per essere utilizzato per i cittadini o direttamente o attraverso lo Stato, è una soluzione non solo possibile ma auspicabile per riuscire ad immettere nuovo denaro in circolazione nell'economia reale ed uscire finalmente dalla crisi economica.
Ma la Banca Centrale Europea è troppo occupata a fare gli interessi delle banche e dei Mercati Finanziari, per poter prendere in considerazione un intervento che risolverebbe i problemi con un vantaggio esclusivo per tutti i cittadini.

Dobbiamo renderci conto che il Quantitative Easing for People è un nostro diritto e per questo dobbiamo richiederlo con convinzione.

Articolo di Fabio Conditi