ciclo di
interviste con il Presidente di Moneta Positiva, Fabio Conditi
Domande
di Claudio Pisapia
Riprendiamo
un attimo il discorso del signoraggio, tu avevi fatto una differenza tra
signoraggio primario e signoraggio secondario. Quello primario, di cui non si
parla, è quello che rappresenta il reale problema perché rappresenta il valore
maggiore, in quanto è la differenza tra il suo valore nominale ed il
costo di emissione.
In pratica
è quanto realizzo con la cifra scritta sulla banconota, detratto il costo della
stampa della banconota. Una emissione con queste premesse, crea debito per la
comunità …
Mentre le
banconote, che sono emesse dalla BCE, non vengono immesse direttamente nel circolo
economico, cioè spese dallo Stato, ma semplicemente prestate. Quindi io le
stampo spendendo poco e queste mi devono essere restituite al valore facciale ?
Si, tutto ciò
che viene emesso dalla BCE viene immesso solo attraverso il prestito, alimentando
un debito pubblico e privato matematicamente inestinguibile. Infatti le
banconote emesse dalla BCE, per loro natura e origine storica, possono essere
solo “prestate” al sistema economico e quindi non possono realizzare un
signoraggio primario, che invece è storicamente (ma anche attualmente) legato
alle monete emesse dallo Stato, ovvero sia le monete metalliche e i
Biglietti di Stato.
Questo discorso vale anche dal punto di vista della
contabilità, infatti le banconote emesse vengono segnate al passivo del bilancio della BCE,
perché rappresentano la promessa che la BCE può cambiarle in qualunque momento
in moneta di Stato, anche se è stata eliminata la scritta “Pagabile a vista al
portatore” per non doverla scrivere in tutte le lingue. Solo una moneta emessa
da uno Stato, può produrre un reddito da signoraggio primario, mentre la
banconota emessa dalla BCE per sua natura e storia non può farlo.
Cioè vuoi
dire che se la banconota viene emessa dalla BCE genera debito perché viene
offerta come prestito da restituire, mentre se la emettesse uno Stato e la
spendesse genererebbe un signoraggio primario? Quindi con un guadagno netto a
favore dello stesso Stato e dei cittadini?
La banconota viene emesse dalla BCE e può essere
solo prestata, ma mai spesa direttamente dopo la creazione. Solo i Biglietti di
Stato o le monete metalliche possono essere emessi e poi spesi direttamente, e
lo può fare solo lo Stato. Quindi sulle banconote si può realizzare solo il
signoraggio secondario, mentre sulle monete metalliche ed i Biglietti di Stato
solo il signoraggio primario e spetta esclusivamente allo Stato. E questo
sarebbe indubbiamente un guadagno netto a favore dello stesso Stato e dei
cittadini.
Mi viene
da sottolineare, giusto per chiarezza, che i Biglietti di Stato sono delle
banconote emesse dallo Stato e non dalle banche. La 500 lire di carta emessa da
Moro negli anni '60 e '70.
E poi c’è
la moneta elettronica …
La moneta elettronica non ha ovviamente costi di
emissione. Se fosse emessa dalla Stato, questo determinerebbe un valore di
signoraggio primario che sarebbe pari al 100% del suo valore nominale, mentre
oggi viene emessa solo dalla BCE e prestata, quindi rappresenta il 100% di
debito.
Interessante.
E questo direi ci riporta al Quantitative Easing For The People, alla necessità
di far arrivare i soldi a chi ne ha veramente bisogno superando la trappola del
passaggio attraverso le banche. Fino ad adesso il QE è stata un’operazione per
lo più finanziaria e non ha stimolato l’economia reale, quindi non ha funzionato?
In realtà bisogna mettersi d'accordo su cosa
significa la frase "non funziona", perché presuppone che siano chiari
gli obiettivi che la BCE si prefigge.
Se l'obiettivo è quello di far arrivare denaro
all'economia reale, certamente il QE non funziona, anche perché fornisce denaro
solo ai mercati finanziari, come tu hai detto, e la teoria del
"trickle-down" è ormai ampiamente smentita dai fatti.
Scusa cosa vuol dire
"trickle-down"?
Semplicemente dare denaro ai più ricchi sperando che
poi loro lo spendano di più nell’economia reale e quindi alla fine arrivino a
tutti dei benefici. In pratica si parte distribuendo benefici dall’alto
aspettando la ricaduta.
Come dire, a chi ha
già da mangiare gli viene fornito un ulteriore pezzo di pane, gli altri si accontenteranno
delle briciole che cadranno mentre lui mangia …
In realtà gli obiettivi veri della BCE, mascherati
da buoni propositi, erano due :
- stabilizzare il mercato dei Titoli di Stato e
tenere sotto controllo il costo del debito pubblico, abbassando gli interessi
richiesti dai mercati finanziari;
- sostenere il sistema bancario in difficoltà,
attraverso forniture di liquidità a basso costo (ora addirittura negativo!).
Da questo punto di vista, quindi, gli obiettivi sono
stati raggiunti. Il QE e la politica dei tassi di interesse hanno funzionato.
E’ diventato però evidente a tutti che gli obiettivi civetta che erano stati sbandierati a giustificazione di questi
interventi, cioè far arrivare denaro all'economia reale in difficoltà, non sono
stati raggiunti.
Da questo punto di vista si è scoperto che "il
re è nudo", ora la BCE dovrà mettere in campo
altre iniziative nel tentativo di convincere i cittadini europei che quello era
davvero il suo obiettivo. Obiettivo, ed è importante ribadirlo, previsto dai
Trattati.
Vogliamo
dire quali sono gli obiettivi della BCE secondo i Trattati?
L’art. 127 del SEBC stabilisce che l'obiettivo è il
mantenimento della stabilità dei prezzi, che è stato stabilito corrisponda a
"mantenere l’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio
periodo". Inoltre, fatto salvo questo obiettivo, è necessario sostenere le
politiche economiche generali dell’Unione al fine di contribuire alla
realizzazione degli obiettivi definiti nell’art.3 del Trattato sull’Unione
europea, quindi sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita
economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di
mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso
sociale.
Ecco,
questa la teniamo perché ho molti commenti da fare su questi obiettivi combinati tra BCE e Unione europea! Torniamo
invece al QE. Anche negli USA ha favorito le banche e le istituzioni
finanziarie o ha funzionato diversamente?
Le soluzioni adottate dalla FED e dalla BCE sono
molto simili ed hanno ottenuto risultati abbastanza equivalenti, iniettare
liquidità nel sistema bancario e finanziario per sostenere entrambi.
Visto però che sono sfasate di qualche anno, perché
il QE è stato adattato dalla BCE per ultima rispetto ad altre Banche Centrali,
conseguentemente anche gli effetti arrivano dopo.
Il debito
privato negli USA è aumentato e sta tornando ai livelli pre-crisi del 2008.
Cosa vuol dire quando il debito privato aumenta?
Quando nell’economia reale c’è scarsità di denaro,
diventa obbligatorio per i privati, fare ricorso al credito, che per
forza di cose aumentano esponenzialmente il loro debito privato.
Qui è importante evidenziare che questo è proprio
uno degli obiettivi nascosti dietro le manovre delle Banche Centrali e del
sistema bancario in generale. Gettare ciclicamente le reti del debito,
per poi raccogliere i pesci delle ricchezze dei privati.
Insomma,
la riflessione finale sarebbe che i soldi dati alle banche diventano sempre
debito per i cittadini...
Dobbiamo chiarire una volta per tutte, che tutto il
denaro creato dalla BCE finisce nel sistema bancario, il quale lo immette
nell’economia solo ed esclusivamente attraverso i prestiti, creando dal nulla
un altro tipo di moneta, la moneta elettronica bancaria, che però costituisce
più del 90% di tutta la moneta che usiamo.
Ora, se tutta la moneta che usiamo ci viene fornita
solo ed esclusivamente attraverso un prestito, qualcuno da qualche parte ha
dovuto indebitarsi e caricare i costi della sua attività con gli interessi che
paga al sistema bancario che lo “sostiene” nella sua attività.
E questo vuol dire che
…
Ognuno di noi paga un altissimo costo in termini di
interesse sulla moneta che usiamo, sia direttamente attraverso i debiti che
ciascuno di noi ha con le banche, ma anche e soprattutto indirettamente,
pagando un costo per beni e servizi, sul quale sono incorporati anche gli
interessi pagati da qualcun altro.
Proviamo a fare un
esempio per semplificare?
Io faccio sempre l’esempio dell’acquisto di una casa
da una impresa edile: se compriamo un appartamento del valore di 100.000 euro
con un mutuo di almeno 20 anni, orientativamente spendiamo in questo lasso di
tempo, tra capitale ed interessi, più del doppio. Supponiamo 200.000 euro.
Dobbiamo considerare, inoltre, che dentro il valore
dei 100.000 euro sono compresi gli oneri sostenuti dall’impresa per comprare il
terreno, anticipare l’acquisto dei materiali, ecc. e su questi acquisti ci sono
i costi per interessi sui finanziamenti ricevuti dalle banche per poterli
effettuare. E non è finita, bisogna anche considerare che ciò che acquista
l'impresa da altre aziende, è stato a sua volta prodotto caricando il prezzo
con gli interessi pagati da queste aziende per i finanziamenti ricevuti.
In definitiva si può verificare facilmente che sul
prezzo di 100.000 euro, gli oneri finanziari sono almeno il 20-35%. Quindi il
costo reale, non considerando gli interessi, sarebbe stato di soli 65-80.000
euro, mentre abbiamo pagato 120-135.000 euro solo per gli interessi, in sostanza
circa il 150-200% in più rispetto al costo reale!
Accidenti! Ed ecco
spiegato quanto sia grande e grave il problema del debito privato che si
potrebbe evitare semplicemente, diciamo così, eliminando questa specie di
intermediazione che esiste tra chi crea il denaro e chi lo distribuisce. Oppure
impedendo che delle “aziende private” possano gestire un mezzo tanto importante
per la vita quotidiana delle persone.